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IO E LO SPINNING®

Ho iniziato a praticare questa attività sportiva nell'ottobre del 2002. Mi è sempre piaciuto lo Spinning® ma, fino ad allora, non mi ero mai avvicinata a questo sport. Un pò perchè andando a nuoto (cosa che faccio tuttora) e facendo anche jogging non mi rimaneva molto tempo per impegnarmi in un'altra attività fisica, e un pò perchè non sentivo la necessità di cambiare e di provare a cimentarmi in qualcosa di nuovo. Quell'anno però, trovai tempo ed energie sufficienti per potermi dedicare a questa vecchia passione che, ripeto, ho sempre amato. E' stato per me l'inizio di un nuovo percorso di vita . . .
Ho visto altri ambienti, ho trovato nuovi amici e ho incontrato un nuovo compagno, Damir che è diventato mio marito, ma la cosa più importante è stato il vivere e scoprire diversi stimoli nell'affrontare la vita quotidiana, acquisendo più conoscenza del mio io e più sicurezza in me stessa.

Lo sport ci dà questa magia o questa possibilità ma spetta solo a noi comprenderla e approfittare di ciò, far sì che quello che facciamo non si riduca ad un'attività che serve a farci dimagrire e la si deve fare, ma lo si deve vivere diversamente, individualmente con se stessi e contemporaneamente con gli altri, perchè non dimentichiamoci mai che lo sport non ci "educa" solo ad una disciplina, ma, ci aiuta anche a socializzare e a confrontarsi con gli altri . . . ed è da ciò che troviamo nuovi spunti per migliorare se stessi !

La bike è per me un mezzo per "evadere", e lo Spinning® mi piace perchè, può essere un momento di completo relax oppure una distrazione, uno sfogo, un divertimento . . . è comunque quell'attimo della nostra giornata dove alla fatica e al sudore c'è la ricompensa di aver lasciato fuori dalla sala i nostri problemi e il tram tram quotidiano.
La musica, così importante nella mia, anzi nostra vita, nello Spinning® diventa la "colonna sonora" del percorso che ci immaginiamo di fare, aiutandoci a superare la pesantezza di certe salite che Salvo ci fa fare (anche se, personalmente, a volte le musiche che mette sono dei veri tormentoni cerebrali . . . ma, si sà, lo fà per metterci alla prova) ! La musica è un'aiuto alla nostra ricerca dell'equilibrio psico-fisico e alla maggiore conoscenza e sicurezza del nostro io e, quindi, con lo Spinning® si "lavora" su sè stessi e non solo sul proprio fisico.

Spero che il mio personale e modesto "tributo" a questa disciplina, a questo team e a Salvo sia un punto d'inizio per altre persone al fine di trovare l'energia necessaria per poter intraprendere nuovi percorsi . . . magari insieme a Salvo e a tutti noi !
IL MIO GATTINO . . .


Il mio gatto è nero e si chiama Valium . . . è di certo un nome particolare, ma, lo è
anche il mio gatto. Ora, se avete un pò di tempo, ve lo racconto . . .

Agli inizi del 1996 nel cortile del mio palazzo c'era una gattina molto dolce, bianca
e nera, che diede alla luce ben cinque piccoli gattini, tutti con manto di diverso
colore. Valium era, guarda un pò il caso, l'unico nero. Fin da piccolo (sarà per via del colore del pelo che dicono incida sul carattere dell'animale) era un gattino molto vivace ed indipendente, e sia la madre che il padre, un grosso gatto bianco e nero chiamato "Coda Storta" (per ragioni che credo a voi chiare), facevano a fatica a controllarlo. Mia madre spesso racconta ancora adesso che, affacciandosi dalla finestra della nostra cucina (che dà sul cortile), vedeva spesso questo gomitolo nero salire su una Vespa parcheggiata e dormicchiarvici sopra. A volte il papà "Coda Storta", per stemperare gli animi dei gattini supervivaci, premeva con la bocca sul collo dei piccoli al fine di "bloccarli" in situazioni che lui riteneva troppo "esagerate" e o pericolose, riportando così il controllo sulle piccole pesti. A voi, oramai, sarà scontato dirvi che questo "sistema" funzionava sugli altri ma non su Valium che era il ribelle della ciurma e non voleva essere nè preso, nè "rimproverato" da papà "Coda Storta".


La vita continuava nel cortile, ma i gattini crescevano e il cortile era diventato un luogo troppo piccolo per mici curiosi. Un giorno di maggio di quell'anno mentre, studiavo per l'esame di diritto amministrativo (per la vostra curiosità superato dignitosamente), sentimmo un miagolio provenire dalla strada e suoni di clacson . . . io e mia sorella Claudia ci affacciammo e vedemmo una piccola macchia nera in mezzo alla strada, ferma ed immobile, proprio sulle strisce bianche che dividono le carreggiate. Mia sorella scese e, con l'intervento di una ragazza munita di motorino, portò il nostro protagonista ferito al vicino pronto soccorso veterinario, dove gli fecero immediatamente una lastra (responso: Valium aveva una lesione sulla testa abbastanza profonda dove si era creato anche un'ematoma). Tutto ciò causato probabilmente dall'impatto con una moto o motorino (ipotesi più accreditata), anche perchè se fosse stato con un'auto sarebbe di certo morto. Il medico, si rese subito conto che la situazione era critica e disse che Valium forse non sarebbe sopravvissuto e così, dopo avergli iniettato del Valium (il medicinale), per calmargli i possibili dolori, lo affidò a mia sorella sperando nella buona sorte.

Quando Claudia tornò a casa, Valium era disteso all'interno di un cartone e non si muoveva. Durante la notte che trascorse, sentivamo i flebili miagolii del piccolo paziente e speravamo in meglio. L'indomani mattina, dopo una nottataccia, quando mia madre si alzò, vide il gattino in piedi all'interno del cartone che si muoveva . . . ce l'aveva fatta ??? Portammo, di nuovo Valium al centro veterinario e il medico, con una ritrovata fiducia, gli fece una flebo . . . era evidente a tutti che la sua voglia di vivere era stata più forte di qualsiasi dolore e sofferenza. Nei giorni successivi Valium fu sottoposto più volte a flebo e controlli, ed in una di queste occasioni il medico ci chiese se avevamo scelto il nome per il piccolo, e così, visto che aveva dovuto prendere dosi di Valium, il nome fu presto trovato.


I problemi per Valium però iniziarono quasi subito. Infatti, notammo che non camminava (e tuttora non cammina) ben dritto a causa della lesione subita e purtroppo l'attendevano altre conseguenze. Nell'agosto del 1996, Valium si trovava per alcuni giorni da mia zia, che lo aveva preso in affidamento in quanto io e la mia famiglia eravamo fuori Roma. Mia zia non capì cosa era successo quando una mattina trovò Valium in uno "strano" stato, che però col passare delle ore tornò alla normalità. Chiamò un veterinario che però non seppe dare una giusta spiegazione all'accaduto. Dopo il nostro rientro, sembrava che tutto filasse liscio se non fosse stato per il fatto che assistemmo (allora ignari di ciò che stava succedendo) ad un'attacco epilettico del nostro gatto. Fu la prima volta e, purtoppo, non l'ultima ! Dopo le visite dal veterinario, fu chiaro che Valium avrebbe sofferto di epilessia generata dalla lesione subita e che quello che accadde da mia zia era stata solo una prima manifestazione.

Oggi, il mio gatto sta bene ma, purtoppo, dovrà prenderà per sempre delle medicine che lo fanno stare un pò più calmo evitandogli (quando e se possibile) di avere degli attacchi violenti. Siamo rusciti a trovare un giusto mix tra una medicina tradizionale e gocce omeopatiche che fanno si che il mio gatto viva una vita più o meno normale, anche se con un occhio non ha una perfetta visibilità e a volte, non riesce a "ricordare" dove dovrebbe fare la pipì ! Anche se con precisione non sappiamo la sua data di nascita, abbiamo deciso (in base alla nostra memo-ricostruzione), che sia il 14 febbraio . . . proprio il giorno di San Valentino ! Una cosa curiosa (e a noi ignara) scoperta successivamente è che S.Valentino non è solo il santo degli innamorati ma è anche il protettore degli epilettici.
IL LAVORO




Io sono la prova vivente che nella vita si svolgono lavori diversi da quelli che ci si aspettava di fare o da quelli per cui si ha studiato. Laureata in Economia e Commercio con 110 e, con abbondanza di età e scarsa esperienza mi son ritrovata ad ampliare quella gran massa di giovani laureati che cercano di dare un senso agli anni passati a studiare e ad ingobbirsi sui libri. Io però mi sento fortunata e anche molto . . . la vita mi ha concesso una possibilità che purtoppo tanti altri non hanno. Mio zio Enzo gestisce un bar da tanti decenni, è dal 1956 che la gestione di questo bar appartiene dapprima ai miei nonni e poi a mio zio. La decisione di andare a lavorare al bar non è stata facile soprattutto per chi come me e come tanti altri immagina tappeti rossi all'uscita dell'Università.
Purtroppo, oggi il mondo del lavoro è in piena evoluzione è ostico e spesso non offre molto per chi non ha raccomandazioni o conoscenze, e perciò, questa possibilità che il destino mi ha voluto offrire è stata per me un'occasione che mi fa sentire una "miracolata" ! Un lavoro che richiede un'impegno fisico notevole . . . soprattutto per gli orari. Dalle comprensibili difficoltà iniziali sono arrivata ad avere buone soddisfazioni personali e sono molto fiera dei riscontri positivi al mio impegno. Mi piace il luogo dove lavoro, in pieno centro storico vicino piazza Navona, dove ci si conosce tutti (è un pò come un paese) e tutti ti conoscono . . . soprattutto mio zio che è da cinquant'anni che lavora lì. Mi piace il contatto con le persone e il tipo di rapporto che si instaura con chi entra in questo bar. Infatti, sono stata doppiamente fortunata perchè non è un bar qualsiasi, sia per il luogo dove è situato, sia per il bar in sè stesso (considerate che è un bar storico), dove chi chi entra è colui che apprezza la genuinità e l'autenticità ormai così rara delle cose e delle persone e che vuol trovare un'ambiente familiare e poi . . . facciamo uno dei caffè più buoni della zona . . . almeno così dicono !

“PROVARE PER CREDERE !”

Sarei contenta se mi veniste a visitare così potreste vedere questo piccolo vecchio bar ed assaggiare il nostro buon caffè.

 B A R   D E  S A N T I S
Via del Governo Vecchio 122
(nei pressi di Piazza Navona)
Spero di non avervi annoiato con le mie "chiacchiere", ma, sono contenta di averle raccontate perchè fanno parte di me, come anche il team SPINWITHME che seguo da anni. Penso che in un certo senso ci sono molte cose che possiamo condividere oltre allo Spinning® che ci unisce solo per un paio di ore alla settimana.

12.01.2015 - Il bar è stato citato su un libro molto carino che racconta di vari posti caratteristici dove poter consumare un buon caffè e godersi l'atmosfera romana. Se vi viene voglia di conoscere qualche altra curiosità sulla vita romana che scorre nei vicoli del centro potete leggere il libro "ROMA E I MIEI CAPPUCCINI" di Laura Nassi. Inserisco un piccolo estratto dal libro dove si parla del mio bar.

S i m o n a